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Greenreport - 3 lug 2006
Il piano strutturale approda a Suvereto
Il sindaco Giampaolo Pioli spiega a greenreport gli elemti più significativi per la parte che riguarda il suo Comune: previste 220 nuove unità abitative, più della metà su volumi già esistenti
SUVERETO (Livorno) Stasera sarà la volta Suvereto (nella foto uno scorcio suggestivo), dove è in programma la presentazione del piano strutturale d’area, che è già stato illustrato ai cittadini di Piombino e a quelli di Campiglia.
«La parte del piano strutturale che interessa Suvereto – spiega il sindaco Giampaolo Pioli - individua nel territorio rurale elementi ambientali e paesaggistici molto precisi, che tendono ad esaltare la vocazione agricola e turistica».
Forte attenzione anche alla conservazione e recupero centri storici, anche quelli delle frazioni: «Abbiamo applicato con attenzione la legge 1 del 2005 della Regione, che invita a utilizzare i volumi esistenti per i nuovi insediamenti residenziali. E in effetti a Suvereto oltre la metà dei nuovi insediamenti, è stata fatta una previsione di 220 unità abitative sulla base delle tendenze socio-demografiche della popolazione, più della metà sono volumi esistenti e da recuperare».
Tra gli elementi degni di attenzione il sindaco mette anche la politica di salvaguardia delle aree protette: i parchi già esistenti in val di Cornia e quello interprovinciale di Montioni sono stati inseriti nella medesima Utoe, riconfermando una scelta forte di tutela del territorio».
Sul fronte della vocazione turistica Giampaolo Pioli sottolinea la scelta di «andare a incentivare il ricettivo turistico vero e non quello delle seconde case e delle residenze turistiche non meglio definite. Quindi puntiamo soprattutto al settore alberghiero, che porta posti di lavoro e per il quale le richieste sono in aumento».
Infine da parte del sindaco di Suvereto viene sottolineato che nel piano strutturale è posta «un’attenzione particolare all’agricoltura, puntando su prodotti di qualità ed eccellenza e sull’ortofrutta, dall’altro la multifunzionalità dell’agricoltura anche come presidio del territorio e difesa ambientale. Il che vuol dire anche salvaguardare elementi tipici della nostra campagna, come muretti a secco, ciglioni, il rapporto tra ulivo e vigne, vecchie filari».